Home Actress Daniela Collu HD Photos and Wallpapers January 2024 Daniela Collu Instagram - Nell’ultima stanza di @palazzomaffeiverona c’è una frase di Pablo Picasso che dice “Non c’è passato né futuro in arte. Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non se ne deve assolutamente tenere conto”. Arriva come coronamento di un percorso che ha nella meraviglia la sua ragione d’essere, come nei mondi fantastici, quando si sovvertono le regole di logica, di tempo, di spazio. E succede allora che un trittico del Trecento parli con i Concetti spaziali del 1964, che la maternità grezza pietrosa di Arturo Martini si connetta alle Vergini con bambino attraverso i secoli, che una plastica bruciata di Burri e una scena di battaglia di Antonio Calza sembrino fatte della stessa sostanza della guerra, che si possa entrare nei neri di Magritte come se fossero la summa di tutte le ombre dell’umanità, che dei buchi su una tela e le statue di madonne e monachelle siano insieme -e sottolineo insieme - il racconto della sacralità, della trascendenza, della ricerca tutta umana di un al di là che ci ossessiona tutti, da sempre e per sempre. E succede che si torna alla prima sala, dove un neon blu dice che esistono (e servono) nuovi orizzonti per altre visioni e anche nuove visioni per altri orizzonti, ed è questo il segreto di una wunderkammer come Palazzo Maffei, dove con fiducia da rabdomante Luigi Carlon ha radunato bellezza, potenza, valore e arte, e li ha poi restituiti alla sua città, e per estensione al mondo. Visione e orizzonti. Esiste oggi qualcosa di più prezioso? #PalazzoMaffei #PalazzoMaffeiCasaMuseo #adv Palazzo Maffei Verona

Daniela Collu Instagram – Nell’ultima stanza di @palazzomaffeiverona c’è una frase di Pablo Picasso che dice “Non c’è passato né futuro in arte. Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non se ne deve assolutamente tenere conto”. Arriva come coronamento di un percorso che ha nella meraviglia la sua ragione d’essere, come nei mondi fantastici, quando si sovvertono le regole di logica, di tempo, di spazio. E succede allora che un trittico del Trecento parli con i Concetti spaziali del 1964, che la maternità grezza pietrosa di Arturo Martini si connetta alle Vergini con bambino attraverso i secoli, che una plastica bruciata di Burri e una scena di battaglia di Antonio Calza sembrino fatte della stessa sostanza della guerra, che si possa entrare nei neri di Magritte come se fossero la summa di tutte le ombre dell’umanità, che dei buchi su una tela e le statue di madonne e monachelle siano insieme -e sottolineo insieme – il racconto della sacralità, della trascendenza, della ricerca tutta umana di un al di là che ci ossessiona tutti, da sempre e per sempre. E succede che si torna alla prima sala, dove un neon blu dice che esistono (e servono) nuovi orizzonti per altre visioni e anche nuove visioni per altri orizzonti, ed è questo il segreto di una wunderkammer come Palazzo Maffei, dove con fiducia da rabdomante Luigi Carlon ha radunato bellezza, potenza, valore e arte, e li ha poi restituiti alla sua città, e per estensione al mondo. Visione e orizzonti. Esiste oggi qualcosa di più prezioso? #PalazzoMaffei #PalazzoMaffeiCasaMuseo #adv Palazzo Maffei Verona

Daniela Collu Instagram - Nell’ultima stanza di @palazzomaffeiverona c’è una frase di Pablo Picasso che dice “Non c’è passato né futuro in arte. Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non se ne deve assolutamente tenere conto”. Arriva come coronamento di un percorso che ha nella meraviglia la sua ragione d’essere, come nei mondi fantastici, quando si sovvertono le regole di logica, di tempo, di spazio. E succede allora che un trittico del Trecento parli con i Concetti spaziali del 1964, che la maternità grezza pietrosa di Arturo Martini si connetta alle Vergini con bambino attraverso i secoli, che una plastica bruciata di Burri e una scena di battaglia di Antonio Calza sembrino fatte della stessa sostanza della guerra, che si possa entrare nei neri di Magritte come se fossero la summa di tutte le ombre dell’umanità, che dei buchi su una tela e le statue di madonne e monachelle siano insieme -e sottolineo insieme - il racconto della sacralità, della trascendenza, della ricerca tutta umana di un al di là che ci ossessiona tutti, da sempre e per sempre. E succede che si torna alla prima sala, dove un neon blu dice che esistono (e servono) nuovi orizzonti per altre visioni e anche nuove visioni per altri orizzonti, ed è questo il segreto di una wunderkammer come Palazzo Maffei, dove con fiducia da rabdomante Luigi Carlon ha radunato bellezza, potenza, valore e arte, e li ha poi restituiti alla sua città, e per estensione al mondo. Visione e orizzonti. Esiste oggi qualcosa di più prezioso? #PalazzoMaffei #PalazzoMaffeiCasaMuseo #adv Palazzo Maffei Verona

Daniela Collu Instagram – Nell’ultima stanza di @palazzomaffeiverona c’è una frase di Pablo Picasso che dice “Non c’è passato né futuro in arte. Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non se ne deve assolutamente tenere conto”. Arriva come coronamento di un percorso che ha nella meraviglia la sua ragione d’essere, come nei mondi fantastici, quando si sovvertono le regole di logica, di tempo, di spazio. E succede allora che un trittico del Trecento parli con i Concetti spaziali del 1964, che la maternità grezza pietrosa di Arturo Martini si connetta alle Vergini con bambino attraverso i secoli, che una plastica bruciata di Burri e una scena di battaglia di Antonio Calza sembrino fatte della stessa sostanza della guerra, che si possa entrare nei neri di Magritte come se fossero la summa di tutte le ombre dell’umanità, che dei buchi su una tela e le statue di madonne e monachelle siano insieme -e sottolineo insieme – il racconto della sacralità, della trascendenza, della ricerca tutta umana di un al di là che ci ossessiona tutti, da sempre e per sempre. E succede che si torna alla prima sala, dove un neon blu dice che esistono (e servono) nuovi orizzonti per altre visioni e anche nuove visioni per altri orizzonti, ed è questo il segreto di una wunderkammer come Palazzo Maffei, dove con fiducia da rabdomante Luigi Carlon ha radunato bellezza, potenza, valore e arte, e li ha poi restituiti alla sua città, e per estensione al mondo.
Visione e orizzonti. Esiste oggi qualcosa di più prezioso?
#PalazzoMaffei #PalazzoMaffeiCasaMuseo #adv Palazzo Maffei Verona | Posted on 10/Jan/2024 15:47:25

Daniela Collu Instagram – Nell’ultima stanza di @palazzomaffeiverona c’è una frase di Pablo Picasso che dice “Non c’è passato né futuro in arte. Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non se ne deve assolutamente tenere conto”. Arriva come coronamento di un percorso che ha nella meraviglia la sua ragione d’essere, come nei mondi fantastici, quando si sovvertono le regole di logica, di tempo, di spazio. E succede allora che un trittico del Trecento parli con i Concetti spaziali del 1964, che la maternità grezza pietrosa di Arturo Martini si connetta alle Vergini con bambino attraverso i secoli, che una plastica bruciata di Burri e una scena di battaglia di Antonio Calza sembrino fatte della stessa sostanza della guerra, che si possa entrare nei neri di Magritte come se fossero la summa di tutte le ombre dell’umanità, che dei buchi su una tela e le statue di madonne e monachelle siano insieme -e sottolineo insieme – il racconto della sacralità, della trascendenza, della ricerca tutta umana di un al di là che ci ossessiona tutti, da sempre e per sempre. E succede che si torna alla prima sala, dove un neon blu dice che esistono (e servono) nuovi orizzonti per altre visioni e anche nuove visioni per altri orizzonti, ed è questo il segreto di una wunderkammer come Palazzo Maffei, dove con fiducia da rabdomante Luigi Carlon ha radunato bellezza, potenza, valore e arte, e li ha poi restituiti alla sua città, e per estensione al mondo.
Visione e orizzonti. Esiste oggi qualcosa di più prezioso?
#PalazzoMaffei #PalazzoMaffeiCasaMuseo #adv Palazzo Maffei Verona
Daniela Collu Instagram – Nell’ultima stanza di @palazzomaffeiverona c’è una frase di Pablo Picasso che dice “Non c’è passato né futuro in arte. Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non se ne deve assolutamente tenere conto”. Arriva come coronamento di un percorso che ha nella meraviglia la sua ragione d’essere, come nei mondi fantastici, quando si sovvertono le regole di logica, di tempo, di spazio. E succede allora che un trittico del Trecento parli con i Concetti spaziali del 1964, che la maternità grezza pietrosa di Arturo Martini si connetta alle Vergini con bambino attraverso i secoli, che una plastica bruciata di Burri e una scena di battaglia di Antonio Calza sembrino fatte della stessa sostanza della guerra, che si possa entrare nei neri di Magritte come se fossero la summa di tutte le ombre dell’umanità, che dei buchi su una tela e le statue di madonne e monachelle siano insieme -e sottolineo insieme – il racconto della sacralità, della trascendenza, della ricerca tutta umana di un al di là che ci ossessiona tutti, da sempre e per sempre. E succede che si torna alla prima sala, dove un neon blu dice che esistono (e servono) nuovi orizzonti per altre visioni e anche nuove visioni per altri orizzonti, ed è questo il segreto di una wunderkammer come Palazzo Maffei, dove con fiducia da rabdomante Luigi Carlon ha radunato bellezza, potenza, valore e arte, e li ha poi restituiti alla sua città, e per estensione al mondo.
Visione e orizzonti. Esiste oggi qualcosa di più prezioso?
#PalazzoMaffei #PalazzoMaffeiCasaMuseo #adv Palazzo Maffei Verona

Check out the latest gallery of Daniela Collu