Actors Photos Actor Enrico Oetiker HD Photos and Wallpapers October 2020 By GethuCinema Admin October 13, 2020 Related Posts Enrico Oetiker Top 100 Instagram Photos and Posts 1. 15.3K Likes Download Photo Enrico Oetiker InstagramCaption : Strana cosa,... Actor Enrico Oetiker HD Photos and Wallpapers April 2021 Actor Enrico Oetiker HD Photos and Wallpapers January 2020 Actor Enrico Oetiker HD Photos and Wallpapers September 2019 Actor Enrico Oetiker HD Photos and Wallpapers March 2019 Actor Enrico Oetiker HD Photos and Wallpapers November 2018 Share This Post FacebookTwitterPinterestWhatsAppReddItTelegram Strana cosa, il tempo. Due anni, così pare. Duri, meravigliosi. Che dire?!Grazie. Ai miei compazzi di viaggio, a tutti i reparti che permettono a questa giostra di girare, a chi ci ha dato fiducia e a Voi; che ogni giorno ci avete seguito… E poi a Te. Leggerti. Wow. Non poi così diversi noi in fondo, vero?! Provarti allora addosso. Per gioco; cioè sul serio. Averti quindi in affido. “Ti senti pronto?” “No, tu?” “Neanche…”. A posto: facciamolo allora, dai. Ché la paura è voglia, è linfa. Al massimo cadiamo. Tanto siamo in due…Alle brutte mi allunghi la mano, Ti allungo la mano. Partiamo. Sbagliamo. Cadiamo. Impariamo insieme. Sbagliamo. Cadiamo di nuovo. Sbattiamo i piedi, i denti, le ossa, il cuore. Sbagliamo di nuovo. Cresciamo. Impariamo a fatica, ma impariamo ad amare: ed amiamo. Immensamente amiamo. Andiamo, e torniamo. Andiamo poi, una volta ancora. Ora però davvero. Stavolta ho deciso di non continuare a darti fiato; a giocare inciampando insieme. Mi dispiace, piccolo, ma credo sia giusto così. Strana cosa il tempo. Due anni, così dicono. Duri, meravigliosi. E adesso di lasciarti andare non è che mi vada poi tanto. Ancora 5 minuti mamma, dai! E come potrei volerlo…Alzi la mano chi vuole. Da casa, dal mare, dal parco non andremmo via mai. Ancora, dai! Finché il letto non si fa stretto, finché le dita non si fanno lesse, finché il giorno non si fa sera. Vero o no?! Eppure crescere a volte vuol dire imparare a rinunciare, andare oltre. Non so se ti dimenticherò. Strana cosa, il tempo. Non so nulla. Non sono sicuro di nulla. Forse torneremo, probabilmente mi mancherai. E se così sarà, allora ti penserò delicatamente. Con quella nostalgia che riserviamo alle cose che non sono mai state. Da per sempre, mancate. Le cose queste, sole, indimenticabili. Ciao Ric 🥀 Paris, France Strana cosa, il tempo. Due anni, così pare. Duri, meravigliosi. Che dire?!Grazie. Ai miei compazzi di viaggio, a tutti i reparti che permettono a questa giostra di girare, a chi ci ha dato fiducia e a Voi; che ogni giorno ci avete seguito… E poi a Te. Leggerti. Wow. Non poi così diversi noi in fondo, vero?! Provarti allora addosso. Per gioco; cioè sul serio. Averti quindi in affido. “Ti senti pronto?” “No, tu?” “Neanche…”. A posto: facciamolo allora, dai. Ché la paura è voglia, è linfa. Al massimo cadiamo. Tanto siamo in due…Alle brutte mi allunghi la mano, Ti allungo la mano. Partiamo. Sbagliamo. Cadiamo. Impariamo insieme. Sbagliamo. Cadiamo di nuovo. Sbattiamo i piedi, i denti, le ossa, il cuore. Sbagliamo di nuovo. Cresciamo. Impariamo a fatica, ma impariamo ad amare: ed amiamo. Immensamente amiamo. Andiamo, e torniamo. Andiamo poi, una volta ancora. Ora però davvero. Stavolta ho deciso di non continuare a darti fiato; a giocare inciampando insieme. Mi dispiace, piccolo, ma credo sia giusto così. Strana cosa il tempo. Due anni, così dicono. Duri, meravigliosi. E adesso di lasciarti andare non è che mi vada poi tanto. Ancora 5 minuti mamma, dai! E come potrei volerlo…Alzi la mano chi vuole. Da casa, dal mare, dal parco non andremmo via mai. Ancora, dai! Finché il letto non si fa stretto, finché le dita non si fanno lesse, finché il giorno non si fa sera. Vero o no?! Eppure crescere a volte vuol dire imparare a rinunciare, andare oltre. Non so se ti dimenticherò. Strana cosa, il tempo. Non so nulla. Non sono sicuro di nulla. Forse torneremo, probabilmente mi mancherai. E se così sarà, allora ti penserò delicatamente. Con quella nostalgia che riserviamo alle cose che non sono mai state. Da per sempre, mancate. Le cose queste, sole, indimenticabili. Ciao Ric 🥀 Paris, France Strana cosa, il tempo. Due anni, così pare. Duri, meravigliosi. Che dire?!Grazie. Ai miei compazzi di viaggio, a tutti i reparti che permettono a questa giostra di girare, a chi ci ha dato fiducia e a Voi; che ogni giorno ci avete seguito… E poi a Te. Leggerti. Wow. Non poi così diversi noi in fondo, vero?! Provarti allora addosso. Per gioco; cioè sul serio. Averti quindi in affido. “Ti senti pronto?” “No, tu?” “Neanche…”. A posto: facciamolo allora, dai. Ché la paura è voglia, è linfa. Al massimo cadiamo. Tanto siamo in due…Alle brutte mi allunghi la mano, Ti allungo la mano. Partiamo. Sbagliamo. Cadiamo. Impariamo insieme. Sbagliamo. Cadiamo di nuovo. Sbattiamo i piedi, i denti, le ossa, il cuore. Sbagliamo di nuovo. Cresciamo. Impariamo a fatica, ma impariamo ad amare: ed amiamo. Immensamente amiamo. Andiamo, e torniamo. Andiamo poi, una volta ancora. Ora però davvero. Stavolta ho deciso di non continuare a darti fiato; a giocare inciampando insieme. Mi dispiace, piccolo, ma credo sia giusto così. Strana cosa il tempo. Due anni, così dicono. Duri, meravigliosi. E adesso di lasciarti andare non è che mi vada poi tanto. Ancora 5 minuti mamma, dai! E come potrei volerlo…Alzi la mano chi vuole. Da casa, dal mare, dal parco non andremmo via mai. Ancora, dai! Finché il letto non si fa stretto, finché le dita non si fanno lesse, finché il giorno non si fa sera. Vero o no?! Eppure crescere a volte vuol dire imparare a rinunciare, andare oltre. Non so se ti dimenticherò. Strana cosa, il tempo. Non so nulla. Non sono sicuro di nulla. Forse torneremo, probabilmente mi mancherai. E se così sarà, allora ti penserò delicatamente. Con quella nostalgia che riserviamo alle cose che non sono mai state. Da per sempre, mancate. Le cose queste, sole, indimenticabili. Ciao Ric 🥀 Paris, France Strana cosa, il tempo. Due anni, così pare. Duri, meravigliosi. Che dire?!Grazie. Ai miei compazzi di viaggio, a tutti i reparti che permettono a questa giostra di girare, a chi ci ha dato fiducia e a Voi; che ogni giorno ci avete seguito… E poi a Te. Leggerti. Wow. Non poi così diversi noi in fondo, vero?! Provarti allora addosso. Per gioco; cioè sul serio. Averti quindi in affido. “Ti senti pronto?” “No, tu?” “Neanche…”. A posto: facciamolo allora, dai. Ché la paura è voglia, è linfa. Al massimo cadiamo. Tanto siamo in due…Alle brutte mi allunghi la mano, Ti allungo la mano. Partiamo. Sbagliamo. Cadiamo. Impariamo insieme. Sbagliamo. Cadiamo di nuovo. Sbattiamo i piedi, i denti, le ossa, il cuore. Sbagliamo di nuovo. Cresciamo. Impariamo a fatica, ma impariamo ad amare: ed amiamo. Immensamente amiamo. Andiamo, e torniamo. Andiamo poi, una volta ancora. Ora però davvero. Stavolta ho deciso di non continuare a darti fiato; a giocare inciampando insieme. Mi dispiace, piccolo, ma credo sia giusto così. Strana cosa il tempo. Due anni, così dicono. Duri, meravigliosi. E adesso di lasciarti andare non è che mi vada poi tanto. Ancora 5 minuti mamma, dai! E come potrei volerlo…Alzi la mano chi vuole. Da casa, dal mare, dal parco non andremmo via mai. Ancora, dai! Finché il letto non si fa stretto, finché le dita non si fanno lesse, finché il giorno non si fa sera. Vero o no?! Eppure crescere a volte vuol dire imparare a rinunciare, andare oltre. Non so se ti dimenticherò. Strana cosa, il tempo. Non so nulla. Non sono sicuro di nulla. Forse torneremo, probabilmente mi mancherai. E se così sarà, allora ti penserò delicatamente. Con quella nostalgia che riserviamo alle cose che non sono mai state. Da per sempre, mancate. Le cose queste, sole, indimenticabili. Ciao Ric 🥀 Paris, France Strana cosa, il tempo. Due anni, così pare. Duri, meravigliosi. Che dire?!Grazie. Ai miei compazzi di viaggio, a tutti i reparti che permettono a questa giostra di girare, a chi ci ha dato fiducia e a Voi; che ogni giorno ci avete seguito… E poi a Te. Leggerti. Wow. Non poi così diversi noi in fondo, vero?! Provarti allora addosso. Per gioco; cioè sul serio. Averti quindi in affido. “Ti senti pronto?” “No, tu?” “Neanche…”. A posto: facciamolo allora, dai. Ché la paura è voglia, è linfa. Al massimo cadiamo. Tanto siamo in due…Alle brutte mi allunghi la mano, Ti allungo la mano. Partiamo. Sbagliamo. Cadiamo. Impariamo insieme. Sbagliamo. Cadiamo di nuovo. Sbattiamo i piedi, i denti, le ossa, il cuore. Sbagliamo di nuovo. Cresciamo. Impariamo a fatica, ma impariamo ad amare: ed amiamo. Immensamente amiamo. Andiamo, e torniamo. Andiamo poi, una volta ancora. Ora però davvero. Stavolta ho deciso di non continuare a darti fiato; a giocare inciampando insieme. Mi dispiace, piccolo, ma credo sia giusto così. Strana cosa il tempo. Due anni, così dicono. Duri, meravigliosi. E adesso di lasciarti andare non è che mi vada poi tanto. Ancora 5 minuti mamma, dai! E come potrei volerlo…Alzi la mano chi vuole. Da casa, dal mare, dal parco non andremmo via mai. Ancora, dai! Finché il letto non si fa stretto, finché le dita non si fanno lesse, finché il giorno non si fa sera. Vero o no?! Eppure crescere a volte vuol dire imparare a rinunciare, andare oltre. Non so se ti dimenticherò. Strana cosa, il tempo. Non so nulla. Non sono sicuro di nulla. Forse torneremo, probabilmente mi mancherai. E se così sarà, allora ti penserò delicatamente. Con quella nostalgia che riserviamo alle cose che non sono mai state. Da per sempre, mancate. Le cose queste, sole, indimenticabili. Ciao Ric 🥀 Paris, France . I ragazzi che si amano si baciano in piedi Contro le porte della notte E i passanti che passano li segnano a dito Ma i ragazzi che si amano Non ci sono per nessuno Ed è soltanto la loro ombra Che trema nel buio Suscitando la rabbia dei passanti La loro rabbia il loro disprezzo i loro risolini la loro invidia I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno Loro sono altrove ben più lontano della notte Ben più in alto del sole Nello splendore abbagliante del loro primo amore. Quotidianità s. f. [der. di quotidiano]. – Il fatto, la caratteristica di essere quotidiano, di determinarsi e ripetersi tutti i giorni. Chi mi conosce lo sa, non sono mai stato un grande fan della quotidianità. Eppure, in un momento come questo, la cosa che più mi manca è guardarvi negli occhi e dirvi la cosa più banale -e rassicurante- del mondo: “a domani”. Quotidianità s. f. [der. di quotidiano]. – Il fatto, la caratteristica di essere quotidiano, di determinarsi e ripetersi tutti i giorni. Chi mi conosce lo sa, non sono mai stato un grande fan della quotidianità. Eppure, in un momento come questo, la cosa che più mi manca è guardarvi negli occhi e dirvi la cosa più banale -e rassicurante- del mondo: “a domani”. Quotidianità s. f. [der. di quotidiano]. – Il fatto, la caratteristica di essere quotidiano, di determinarsi e ripetersi tutti i giorni. Chi mi conosce lo sa, non sono mai stato un grande fan della quotidianità. Eppure, in un momento come questo, la cosa che più mi manca è guardarvi negli occhi e dirvi la cosa più banale -e rassicurante- del mondo: “a domani”. Quotidianità s. f. [der. di quotidiano]. – Il fatto, la caratteristica di essere quotidiano, di determinarsi e ripetersi tutti i giorni. Chi mi conosce lo sa, non sono mai stato un grande fan della quotidianità. Eppure, in un momento come questo, la cosa che più mi manca è guardarvi negli occhi e dirvi la cosa più banale -e rassicurante- del mondo: “a domani”. Quotidianità s. f. [der. di quotidiano]. – Il fatto, la caratteristica di essere quotidiano, di determinarsi e ripetersi tutti i giorni. Chi mi conosce lo sa, non sono mai stato un grande fan della quotidianità. Eppure, in un momento come questo, la cosa che più mi manca è guardarvi negli occhi e dirvi la cosa più banale -e rassicurante- del mondo: “a domani”. Quotidianità s. f. [der. di quotidiano]. – Il fatto, la caratteristica di essere quotidiano, di determinarsi e ripetersi tutti i giorni. Chi mi conosce lo sa, non sono mai stato un grande fan della quotidianità. Eppure, in un momento come questo, la cosa che più mi manca è guardarvi negli occhi e dirvi la cosa più banale -e rassicurante- del mondo: “a domani”. Quotidianità s. f. [der. di quotidiano]. – Il fatto, la caratteristica di essere quotidiano, di determinarsi e ripetersi tutti i giorni. Chi mi conosce lo sa, non sono mai stato un grande fan della quotidianità. Eppure, in un momento come questo, la cosa che più mi manca è guardarvi negli occhi e dirvi la cosa più banale -e rassicurante- del mondo: “a domani”. Quotidianità s. f. [der. di quotidiano]. – Il fatto, la caratteristica di essere quotidiano, di determinarsi e ripetersi tutti i giorni. Chi mi conosce lo sa, non sono mai stato un grande fan della quotidianità. Eppure, in un momento come questo, la cosa che più mi manca è guardarvi negli occhi e dirvi la cosa più banale -e rassicurante- del mondo: “a domani”. Quotidianità s. f. [der. di quotidiano]. – Il fatto, la caratteristica di essere quotidiano, di determinarsi e ripetersi tutti i giorni. Chi mi conosce lo sa, non sono mai stato un grande fan della quotidianità. Eppure, in un momento come questo, la cosa che più mi manca è guardarvi negli occhi e dirvi la cosa più banale -e rassicurante- del mondo: “a domani”. Quotidianità s. f. [der. di quotidiano]. – Il fatto, la caratteristica di essere quotidiano, di determinarsi e ripetersi tutti i giorni. Chi mi conosce lo sa, non sono mai stato un grande fan della quotidianità. Eppure, in un momento come questo, la cosa che più mi manca è guardarvi negli occhi e dirvi la cosa più banale -e rassicurante- del mondo: “a domani”. @riccardoriandephoto Non posto mai nulla sto sempre a mollo Non posto mai nulla sto sempre a mollo Ti ricordi una volta eri solo ti svegliavi prendevi il caffè nella stanza disfatta senza fare toelette ti rovesciavi sulla tua poltrona soffocato di noia sognavi guardando il letto Una che m’adorasse l’uno per l’altro insieme Lei sola al mondo s’alzerebbe sbiancata si darebbe d’attorno mi occuperei della sua toelette l’asciugherei pettinerei senza farle male le allaccerei il corsetto la vestirei di chiaro da gita in barca Huh?! “Avete mai attraversato la strada guardando dalla parte sbagliata, e c’è una macchina che vi viene addosso? Allora voi che fate?! Una cosa molto stupida: vi fermate…e non rivedete tutta la vostra vita perché avete troppa paura per pensare. Vi fermate e fate una faccia da scemi… ma lo zingaro no. Perché?! Perché aveva già in mente di andare lui addosso alla macchina…” semi cit. Videa Studi Televisivi Un mini boccone del cortometraggio “Countdown”. Grazie a @giovanni_roviaro per avermi dato modo di giocare così seriamente! Out soon 💣 TagsEnrico Oetiker Previous articleActress Aparnaa Bajpai HD Photos and Wallpapers October 2020Next articleActress Priyanka Nair HD Photos and Wallpapers October 2020